I primi abitanti della zona furono i Sabini, una tribù di Italici. Nel periodo preromano la vallata di Tornimparte, data la sua posizione strategica ospitò gli avamposti di Amiternum. Dopo essere stati sconfitti definitivamente dai Romani nel 295 a. C. i Sabini ottennero la cittadinanza romana nel 268 a. C.
Durante il periodo romano erano presenti vari centri abitati nel territorio di Tornimparte, come testimoniano vari cippi funerari rinvenuti in Villagrande, Colle S. Vito, Piè la Villa, Rocca Santo Stefano. Sembra inoltre che la località Castiglione , data la sua posizione strategica, abbia ospitato un insediamento amiternino. E’ proprio a partire da questi insediamenti che, nel Medioevo, sorgeranno i paesi di Tornimparte nella fisionomia attuale.
Con la caduta dell’Impero Romano le popolazioni della valle dell’Aterno furono esposte ai saccheggi dei Longobardi che, tra le altre rasero al suolo le città di Amiterno e di Aveia. Si può quindi verosimilmente supporre che anche Tornimparte dovette subire le scorrerie delle orde longobarde. Il passaggio dei Longobardi è testimoniata dalla presenza massiccia del cognome Massari che deriva dal toponimo longobardo massa; inoltre il nome della frazione Colle Farelli deriva dal toponimo longobardo fara . Al tempo della dominazione longobarda Tornimparte faceva parte del ducato di Spoleto, precisamente apparteneva al gastaldato Amiternino.
Quando, nel 773 i Franchi sconfissero i Longobardi Tornimparte passò, insieme a tutta l’Italia centrosettentrionale, a far parte del Sacro Romano Impero facendo parte della contea di Celano. Il primo conte fu Berardo detto il Francico, che fece fortificare il territorio. I resti di tali fortificazioni sono ancora presenti in vari centri abitati del comune. I feudi divennero piccoli stati indipendenti spesso in guerra con i vicini e ,quindi, ciascun feudatario sentì il bisogno do proteggere il proprio borgo con opere di fortificazione. In quest’ottica è inquadrata la nascita del Castello di S. Angelo di Castiglione, forte di un’estensione di circa 600 mq, con mura perimetrali di circa 1.20 m di larghezza. Una così imponente costruzione è giustificata dalla posizione strategica occupata, dominando la vallata di collegamento tra la conca aquilana, la Valle del Salto e la zona di Sella di Corno.