Palio dei terzi

1. PREMESSA

Un torneo che faccia riferimento ai terzi non deve rappresentare un’ occasione per esaltare campanilismi e contrapposizioni sterili, ma un’ occasione che, ripartendo da alcuni dati storici oggettivi, consenta (attraverso una sana competizione) una maggiore dinamicità costruttiva nel nostro tessuto comunitario, la cui articolazione in tanti paesi non deve venir vista come un ostacolo, ma come una potenzialità

2. I DATI STORICI

I Terzi

L’ articolazione in terzi del nostro territorio di Tornimparte risale già all’ indomani della decadenza dell’ impero romano e in epoca longobarda. Già prima dell’ anno 1000, infatti, erano strutturati gli insediamenti di Tornimparte ( l’ attuale territorio ricadente nella parrocchia di S. Panfilo) e di Rocca S. Vito ( da Pianelle a Barano). Esistevano, quindi, vari insediamenti nell’ ambito dell’ area di Castiglione che però, nel periodo 1000/1200, si spostarono a valle nell’ area di Colle Martoni ( l’ attuale S.Nicola, Colle Massimo, Colle Perdonesco). Erano presenti, invece, fin dall’ antichità, nell’ attuale conformazione, i vari centri facenti capo a Rocca S. Stefano, aggruppati amministrativamente, solo nel 1811, nel Comune di Tornimparte.Tale articolazione ha avuto, comunque, una più accentuata connotazione agli inizi del 1500. Infatti , per cause prettamente economiche, quelle della divisione degli erbaggi ( dei pascoli) e al fine di evitare contese e liti continue, i rappresentanti dei terzi si radunarono il 28 Maggio 1537 nel Sagrato della chiesa di S. Panfilo per sancire formalmente, con la presenza di un notaio e di rappresentanti del potere feudale, la ripartizione dei territori montani dei terzi. Il documento, nel quale è riportata questa descrizione, è contenuto in una pergamena esistente presso l’ archivio di Stato.

La sua lettura è emozionante.

Al suono a distesa della campana “della venerabilis ecclesia di Sancti Pamphili” si radunarono nel “cortilio” (sagrato) di questa chiesa i massari (i rappresentanti e i proprietari di allevamenti) dei terzi in un consiglio straordinario.

Essi sono citati per nome e cognome. Molti cognomi sono ormai scomparsi, ma alcuni coincidono o quasi con quelli attuali:
per il terzo di “ Ville Magne” ( Villagrande) si leggono infatti, Micantonius Tiratis, Petrus Carnicelli, Jacobus Angelini, Berardus Colantonius, Jacobus De Vecchioli, Liberatus Micarii ( Micarelli), Nicolaus Contis.
Per il terzo S. Vito e il terzo S. Nicola si leggono Liberatus Cruciani, Sebastianus Santocci, Joannes Tofanacchio, Domenicus Buctaro (Buttari), Domenicus De Tresca.